juno
sarà che oramai sto avvicinandomi ai 35, però ieri ho visto juno e non è scattata la doverosa molla, o almeno non del tutto. il film è ben fatto, i titoli di testa a dir poco fantastici, la colonna sonora, manco a dirlo degna ad accalappiare l'indie rocker nerd di turno, me compreso: infatti bastava un pezzo dei moldy peaches o kimya dawson nei punti giusti per farmi sciogliere il cuore gridando al capolavoro, lasciamo perdere poi i momenti in cui si inserivano i belle and sebastian o cat power. tutto molto fresco, insomma.. come la protagonista adolescente ellen page, davvero odiosa come un gatto attaccato ai cosiddetti, a differenza degli altri protagonisti che sembrano usciti pari pari dai peanuts.
come non si può parlare male, e giustamente, di piccole grandi produzioni come il favoloso mondo di amelie o little miss sunshine o i tenenbaum o eternal sunshine, questo film dovrebbe essere l'ultima next big thing del cinema indie-pendente e lo si guarda, ripeto, più che volentieri...ma che lo script sia poi stato rivisitato, per volontà dei produttori, da una giovanissima e famosa blogger americana per rendere lo slang molto più vicino alla realtà dei teenagers americani (ovvio che qui, più che mai, è obbligatorio vederlo in lingua originale), fa sembrare l'operazione più furba e ruffiana di come non appaia nelle sua bella e fresca confezione minimalista. la lettura che darò sarà pure superficiale, però in un film che tratta con estrema leggerezza temi un pò pesanti, tutto è permesso: l'impressione è che la pellicola penda un pò troppo dalla parte della lista pro life di ferrara (vi ricordate i mudhoney di "save your baby, kill the doctor!"?), con un finale più sconcertante che ridicolo (a movie about life, sempre e comunque). ridateci rosetta dei fratelli dardenne, a questo punto o - rimanendo sul tema della commedia - the snapper di stephen frears.
come non si può parlare male, e giustamente, di piccole grandi produzioni come il favoloso mondo di amelie o little miss sunshine o i tenenbaum o eternal sunshine, questo film dovrebbe essere l'ultima next big thing del cinema indie-pendente e lo si guarda, ripeto, più che volentieri...ma che lo script sia poi stato rivisitato, per volontà dei produttori, da una giovanissima e famosa blogger americana per rendere lo slang molto più vicino alla realtà dei teenagers americani (ovvio che qui, più che mai, è obbligatorio vederlo in lingua originale), fa sembrare l'operazione più furba e ruffiana di come non appaia nelle sua bella e fresca confezione minimalista. la lettura che darò sarà pure superficiale, però in un film che tratta con estrema leggerezza temi un pò pesanti, tutto è permesso: l'impressione è che la pellicola penda un pò troppo dalla parte della lista pro life di ferrara (vi ricordate i mudhoney di "save your baby, kill the doctor!"?), con un finale più sconcertante che ridicolo (a movie about life, sempre e comunque). ridateci rosetta dei fratelli dardenne, a questo punto o - rimanendo sul tema della commedia - the snapper di stephen frears.
3 commenti:
per me è assurdo poter pensare di strumentalizzare un film del genere..
ferrara e compagnia bella non l'avran nemmeno visto ma qualcuno gli avrà sicuramente suggerito di usarlo come arma per la sua cazzo di crociata antiabortista..
no forse hai ragione.. guardiamo solo pellicole politicamente corrette.
in italia non possiamo concederci il lusso di guardare semplicemente un film..
la coda con l'accenno a ferrara era una boutade..sinceramente mi sono davvero stupito quando proprio ieri sera mi hanno detto che giuliano in una intervista al settimanale oggi consigliava la visione del film. ripeto: il film mi ha fatto pensare e l'ho visto volentieri...l'ho guardato anche con piacere, semplicemente mi è sembrato furbo, tutto qui...grazie del contributo!
evidentemente non seguo molto la diatriba, mi sono trovato nella stesa situazione di lorenzo , ingenuamente:
http://www.lorenzoc.net/index.php?itemid=1339
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